RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Fiom e centri sociali alleati per il decennale del G8

Genova, 24 dicembre 2010

GENOVA 2001 2011, PRONTO IL CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI PER IL PROSSIMO LUGLIO
FIOM E CENTRO SOCIALI ALLEATI PER IL DECENNALE DEL G8
Il sindacato e i “collettivi” preparano una forma di lotta capace di aggregare la protesta

GIOVANNI MARI

Le giornate di Roma avvicinano il decennale del G8 genovese. Perché il “movimento” si è rinsaldato ha capito di avere la forza per aggregare nuovi collettivi, perché la protesta contro il disastro quotidiano creato dalla globalizzazione finanziaria può coagulare studenti, precari, operai e persino professionisti. Perché la lezione della piazza ha detto che “non è più come una volta”: non basta un capopopolo per organizzare la rivolta non violenta, non ci sono più gli spazi per una concertazione per la “sceneggiatura del conflitto” tra manifestanti e forze dell’ordine. Roma ha dato linfa vitale per il successo del decennale 2001 2011, ma ha anche spiegato che certi errori, a cominciare da quelli commessi a Genova, possono causare danni enormi. Quindi la strada per quello che le anime sorte attorno al “Gsf” vogliono impostare come un nuovo grande Social forum del Terzo millennio deve essere costruita da subito.
C’è un progetto di massima, con un mese di manifestazioni a partire dal 30 giugno (data storica, specie a Genova), con il clou il 20 luglio (giorno della morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda) e un prologo dal 24 giugno con una mostra a Palazzo Ducale (dove i G8 si riunirono) che racconta come è cambiato il mondo negli ultimi dieci anni. “Cassandra”, così si chiamerà la mostra: perché vuole dimostrare come quell’urlo per “un mondo diverso è possibile” non partiva da“ anime belle”, ma era una drammatica verità calpestata dai grandi della Terra.
Due appuntamenti faranno da calamita per “Genova 2011”: il Forum mondiale di Dakar, il prossimo febbraio, e le mobilitazioni (attese in grandi dimensioni) per il G8 della primavera prossima a Nizza (con un facile e scontato collegamento alla vicina Genova). E due motori paralleli stanno lavorando alla macchina organizzativa. Il primo, che riunisce la pancia del vecchio Gsf, ossiala Cgil (con la neo segretaria Susanna Camusso che ha chiamato pubblicamente i sindacalisti a scendere in campo per ritrovare lo «spirito di Genova») e l’Arci; il secondo, che riunisce l’anima più movimentista, ossia la Fiom (Maurizio Landiniera a capo del servizio d’ordine, nel 2001) e i “figli” delle Tute Bianche (ossia i centri sociali che hanno saputo smarcarsi dall’area dei black bloc). Se Arci e Cgil hanno firmato un appello alla mobilitazione, Fiom e centri sociali stanno lavorando a una piattaforma di iniziative e manifestazioni in grado di dare la spinta definitiva per la creazione di un nuovo soggetto generalizzato di protesta.
In mezzo, le associazioni più genovesi, con il Comitato Piazza Carlo Giuliani e le altre reti, che stanno allestendo un calendario debordante di convegni e seminari per il prossimo luglio.
Certo, manca un soggetto, quello, vasto ed eterogeneo, che si era visto a Genova dieci anni fa: le sigle cattoliche, il terzo settore di ispirazione religiosa, il volontariato e l’associazionismo non espressamente di sinistra. E a questi, nei giorni scorsi, ha fatto appello Vittorio Agnoletto.